PREGHIERA
Tu fai appello Gesù, alla nostra responsabilità: nessuno di noi può permettersi di abbandonare qualcuno al suo destino, neppure il fratello che ha sbagliato nei suoi confronti.
Come al profeta, infatti, Dio ci chiede conto di tutti quelli che condividono il nostro viaggio.
Ecco perché ogni omissione può diventare colpevole, così come ogni connivenza che accondiscende al male, ogni rinuncia a prendere la parola per segnalare ciò che rovina la vita, ciò che minaccia la pace e la giustizia, ciò che calpesta i diritti di Dio e quelli delle sue creature…
Ma tu Gesù fai anche un appello ad uno stile discreto e schietto per correggere colui che ha sbagliato: senza umiliarlo ulteriormente, senza giudicarlo sulla base di dicerie, senza condannarlo con sentenza inappellabile.
Ecco perché tu tracci davanti ai tuoi discepoli una strada concreta da percorrere, passo dopo passo, con mitezza, se si vuole veramente il bene degli altri.
È un percorso duro, difficile, ma porta il marchio della carità e della misericordia.
Roberto Laurita
Dal messaggio di papa Francesco per la giornata del creato 2023
“Che scorrano la giustizia e la pace” è quest’anno il tema del Tempo ecumenico del Creato, ispirato dalle parole del profeta Amos: «Come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne» (5,24).
Questa espressiva immagine di Amos ci dice quello che Dio desidera. Dio vuole che regni la giustizia, che è essenziale per la nostra vita di figli a immagine di Dio come l’acqua lo è per la nostra sopravvivenza fisica (…)
Dio vuole che ciascuno cerchi di essere giusto in ogni situazione, che si sforzi sempre di vivere secondo le sue leggi e di rendere quindi possibile alla vita di fiorire in pienezza. Quando cerchiamo prima di tutto il regno di Dio (cfrMt6,33), mantenendo una giusta relazione con Dio, l’umanità e la natura, allora la giustizia e la pace possono scorrere, come una corrente inesauribile di acqua pura, nutrendo l’umanità e tutte le creature (.)
Ascoltiamo pertanto l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato.
Vediamo gli effetti di questa guerra in tanti fiumi che si stanno prosciugando. «I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi», ha affermato una volta Benedetto XVI..
Il consumismo rapace, alimentato da cuori egoisti, sta stravolgendo il ciclo dell’acqua del pianeta. L’uso sfrenato di combustibili fossili e l’abbattimento delle foreste stanno creando un innalzamento delle temperature e provocando gravi siccità. Spaventose carenze idriche affliggono sempre più le nostre abitazioni, dalle piccole comunità rurali alle grandi metropoli. Inoltre, industrie predatorie stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas, i progetti di mega-estrazione incontrollata e l’allevamento intensivo di animali. “Sorella acqua”, come la chiama San Francesco, viene saccheggiata e trasformata in «merce soggetta alle leggi del mercato»
testo completo – a questo link
Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: Liberi di scegliere se migrare o restare
Il tema scelto quest’anno da papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è il diritto a non dover emigrare e poter rimanere nella propria terra. La natura forzata di molti flussi migratori ci obbliga, nonostante alcuni episodi di cronaca, a una serena e attenta considerazione delle loro cause, evitando giudizi approssimativi.
Dobbiamo impegnarci tutti, con la preghiera, certamente, ma anche premendo su chi ricopre ruoli di responsabilità, affinché a ognuno sia garantito il diritto a rimanere nella sua terra. È un diritto, questo, che precede ed è più ampio di quello a emigrare. Ognuno deve poter vivere con dignità e partecipare allo sviluppo del proprio Paese, garantendo un futuro per sé e per i propri cari. La garanzia di questi diritti richiede corresponsabilità da parte di tutti, comunità internazionale e Chiese (…)
Amiamo la nostra terra, perché è dono di Dio; accogliamo tra noi chi è senza terra, perché il suolo che calpestiamo è di Dio. Ma operiamo, prima di tutto, perché a ognuno sia garantito il diritto di restare nella sua terra.
testo completo – a questo link