Parrocchie Duomo – Santa Maria Maggiore
26 novembre 2023
Festa di Cristo Re
Come Gesù manifesta il suo essere re? La Scrittura offre delle chiavi di lettura.
Nell’immagine del pastore che raduna le pecore, la regalità di Gesù si manifesta come custodia amorosa e personale del gregge (I Lettura).
Il Vangelo mostra Gesù come Giudice glorioso, rimarcando la serietà della vita; ma il Giudice è Colui che ci ha dato la vita, mostrando il suo amore fino a identificarsi con i fratelli più piccoli. Perciò il giudizio consiste nell’attuazione («Venite, benedetti del Padre mio») o nel fallimento («Via, lontani da me, maledetti») della relazione con Cristo, vissuta nella concretezza della relazione d’amore con i “piccoli”.
Ecco il criterio per la nostra responsabilità e per incontrare Gesù re e giudice: vivere la carità.
San Paolo indica un altro aspetto di Gesù re: la vittoria su quei nemici che non permettono all’uomo di vivere in pienezza: il peccato che ruba la vita e quella morte ultima che separa da Dio. Tale vittoria apre alla comunione con il Padre, cui Gesù «consegnerà il regno», perché «Dio sia tutto in tutti» (II Lettura).
PERDONARE
Signore, pastore delle pecore, abbi pietà di noi. Signore pietà
Cristo, vincitore del male e della morte, abbi pietà di noi. Cristo pietà
Signore, che giudicherai tutti gli uomini, abbi pietà di noi. Signore pietà
COLLETTA
O Padre, che hai costituito il tuo Figlio pastore e re dell’universo, donaci di riconoscerlo nel più piccolo dei fratelli, perché, quando egli verrà nella gloria ci accolga nel suo regno di risurrezione e di vita. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
ASCOLTARE
1ª lettura – Ez 34,11-12.15-17
Voi siete mio gregge, io giudicherò tra pecora e pecora.
Ezechiele annunzia un giudizio sul gregge e profetizza contro i cattivi pastori, che sfruttano il gregge loro affidato. Il Signore stesso si prenderà cura del suo gregge, si metterà alla sua guida e tratterà ognuno secondo le proprie necessità.
Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
Parola di Dio.
Salmo responsoriale – Dal Salmo 22 (23)
Tu mi conduci, Signore, nel regno della vita.
Il Salmo, canto di fiducia in Dio, buon pastore, è una gioiosa professione di fede del salmista. Il Signore non fa mancare nulla al suo gregge: lo porta a verdi pascoli e ad acque tranquille. Esso non teme, perché il Signore è con lui: lo guida, lo difende, gli dona la sua intimità.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
2ª lettura – 1 Cor 15,20-26.28
Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti.
Per i Corinzi non era facile tener presente in tutte le situazioni della vita la verità della risurrezione di Cristo. Paolo ricorda loro che l’opera di Cristo ha il suo termine ultimo nel Padre.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo Mc 11,9.10
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Vangelo – Mt 25,31-46
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
È l’ultima parabola del discorso di Matteo circa «le cose ultime». Rappresenta il giudizio finale dove Gesù esige amore ed amore concreto. È un Dio di misericordia, ma alla fine dei tempi separerà i buoni dai cattivi, premierà o castigherà quanto è o non è stato fatto a lui nella persona dei fratelli.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI
Come popolo nuovo, popolo di pace, che si riunisce attorno a Cristo Re, nostro Dio e Salvatore di tutti, presentiamo la preghiera del nostro cuore e l’invocazione dell’umanità intera. Preghiamo insieme: Venga il tuo Regno Signore
Signore Gesù, ti domandiamo che ogni autorità e ogni potere accolga la tua regalità di pace, misericordia, accoglienza, per il bene di tutti i nostri fratelli e sorelle sulla terra, preghiamo
Signore Gesù, nostro re, aumenta la nostra disponibilità all’accoglienza e fa che ti riconosciamo in ogni fratello e sorella bisognosi di pace, di cibo, di casa e di fraternità. Preghiamo
Signore Gesù, donaci di accogliere la testimonianza delle persone che consacrano la loro vita a te nei monasteri e nelle opere di carità: la Chiesa e il mondo siano illuminati dalla loro presenza, preghiamo:
Signore Gesù, ti affidiamo i nostri ragazzi che hanno ricevuto la cresima: perché sostenuti dalla testimonianza credibile della nostra vita di adulti, crescano nell’amicizia con Cristo e diventino pietre vive della nostra chiesa, preghiamo
Signore Dio, nostro re e pastore, accompagna il tuo popolo nella strada della verità, dell’amore, della pace. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti con il pane della vita immortale, fa’ che obbediamo con gioia a Cristo, Re dell’universo, per vivere senza fine con lui nel suo regno glorioso. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
AVVISI
Lunedì 27/11: alle ore 20.30 all’Oratorio del Duomo: incontro del Consiglio Pastorale parrocchiale.
Martedì 28/11: alle ore 18 presso l’Oratorio del Duomo, ricomincia il percorso di meditazione biblica per adulti “Sulla tua Parola” con il primo dei quattro incontri di Avvento nei quali mediteremo i testi dei vangeli delle domeniche di questo tempo.
Giovedì 30/11: alle 20.30 in Seminario, “Passi di Vangelo” incontro sulla Parola di Dio con il vescovo Lauro per i giovani over 18
Sabato 2/12: Gita parrocchiale ai presepi di Ossana
Domenica prossima 3/12: inizia il tempo dell’Avvento. In fondo alla chiesa trovate il Calendario dell’Avvento, utile strumento di preghiera in famiglia per prepararsi al Natale. Potete prenderlo lasciando una piccola offerta.