Parrocchie Duomo – Santa Maria Maggiore
letture della messa – versione stampabile
15 settembre 2024
XXIV Domenica del tempo ordinario
XXXVI Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero
Dio viene in soccorso dell’uomo, salva la sua vita. In questa speranza, la prova, l’angoscia, la morte che attentano alla vita dell’uomo, non sono più l’ultima parola.
Accogliendo Gesù, riconosciuto come il Messia e il Signore, rimangono prove, spesso dolorose e laceranti, ma i credenti le riconoscono come un passaggio, una Pasqua verso la vita senza fine.
Oggi siamo chiamati anche noi ad una presa di posizione di fronte a Gesù. Essere suoi discepoli significa seguirlo sulla via della croce, dando il primo posto al Vangelo.
PERDONARE
Chiediamo perdono se invece che accogliere il Cristo abbiamo messo al primo posto noi stessi e abbiamo lasciato che il nostro egoismo determinasse le nostre scelte di vita.
Tu, che sei il Messia fedele e salvatore, abbi pietà di noi. Signore pietà
Tu, che superi anche le tentazioni degli amici, abbi pietà di noi. Cristo pietà
Tu, che ti attendi da noi una fede fatta di opere, abbi pietà di noi. Signore pietà
COLLETTA
O Padre, che conforti i poveri e i sofferenti e tendi l’orecchio ai giusti che ti invocano, assisti la tua Chiesa che annuncia il Vangelo della croce, perché creda con il cuore e confessi con le opere che Gesù è il Messia. Egli è Dio…
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ASCOLTARE
1ª lettura – Is 50,5-9a
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.
Il brano è preso dal terzo canto del Servo, dove questi si presenta come il «discepolo» fedele, fiducioso e sicuro dell’appoggio del suo Signore. Richiama la figura del Servo sofferente, che ci permette di comprendere la Passione e la morte di Gesù: gli oltraggi, l’accusa, la condanna durante il suo processo. Con la Risurrezione, il Padre annulla il giudizio degli uomini, e fa splendere l’innocenza e la fedeltà del suo Servo, suo Figlio Gesù, trasfigurando il volto del Crocifisso.
Dal libro del profeta Isaìa
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?
Parola di Dio.
Dal Salmo 114 (116)
Riletto alla luce della risurrezione, la speranza del salmista si compie per Gesù; Dio lo ha difeso, lo ha salvato. Quanto a noi, il salmo ci invita ad amare il Signore, e a verificare se la nostra vita è coerente con questo amore!
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, liberami, Signore».
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta. Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
2ª lettura – Gc 2,14-18
La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.
Dio rende l’uomo giusto offrendogli il suo amore. Se Dio salva l’uomo per pura grazia, è anche vero che il cristiano non può e non deve rimanere senza opere. È la carità fraterna a rendere vivente, visibile e credibile la fede, perché testimonia concretamente il Dio amore.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo?
Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
Parola di Dio.
Canto al Vangelo – Gal 6,14
Alleluia, alleluia.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Vangelo – Mc 8,27-35
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
Gesù interroga i discepoli sulla sua identità. A loro sembra che in Gesù vi sia più che Giovanni Battista, più che Elia, più che un profeta, tanto da affermare per bocca Pietro di riconoscere in lui il Messia, il Cristo che attendevano i Giudei. Tuttavia tale convinzione non deve trascinare nell’illusione. Il Figlio dell’uomo dovrà soffrire la morte per strappare al male il suo veleno mortale.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Parola del Signore.
PREGHIERA DEI FEDELI
Affidiamo al Signore i nostri migliori propositi ed anche le nostre speranze, pregando insieme e dicendo ad ogni invocazione:
Ascoltaci o Signore
Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti: aiutino i cristiani a crescere nella fede e nella carità, senza lasciarci scoraggiare dalle difficoltà, preghiamo.
Per tutti noi credenti in Cristo, perché troviamo nella forza della fede luce e coraggio per assumere le nostre responsabilità e per affrontare le nostre prove, preghiamo.
Per tutti coloro che soffrono: trovino conforto nella fede in quel Padre che tende l’orecchio ai poveri e ai sofferenti e siano sostenuti dalla testimonianza di coloro che mostrano la loro fede attraverso le opere della carità, preghiamo.
Per quanti si impegnano a difendere e valorizzare le risorse del creato, perché lo Spirito sostenga il loro sforzo per lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore; noi ti preghiamo.
Accogli, o Padre, la preghiera di tutti noi tuoi figli, quale espressione della nostra fede e del nostro generoso amore.
DOPO LA COMUNIONE
La forza del tuo dono, o Signore, operi nel nostro spirito e nel nostro corpo, perché l’efficacia del sacramento ricevuto preceda e accompagni sempre i nostri pensieri e le nostre azioni. Per Cristo nostro Signore.
AVVISI
Con sabato prossimo, 21/9: ritorna l’orario invernale delle Messe: riprenderemo a celebrare la Messa a S.Francesco Saverio il sabato alle 16 e a S.Maria la domenica alle 11.15.
Alla fine del mese di settembre riprende il cammino di catechesi per i ragazzi della parrocchia; chi ha già frequentato gli anni scorsi verrà contattato dai catechisti; per coloro che desiderano iniziare il percorso (dalla terza elementare) scrivere una mail in parrocchia; duomotn@gmail.com
Ci sono ancora posti per iscriversi alla gita parrocchiale di sabato 28/9 a Borghetto sul Mincio e Verona. Iscrizioni per e-mail: duomotn@gmail.com
Conlunedì 16/11, riaprono le iscrizioni per i corsi musicali organizzati dall’Istituto Diocesano di Musica Sacra. Informazioni sul sito della diocesi (diocesitn.it) o al numero del servizio liturgia della diocesi: 0461.891134.
Sono aperte anche le iscrizioni ai corsi della Scuola diocesana di formazione teologica: informazioni sempre sul sito della diocesi o all’indirizzo mail: scuolateologia@diocesitn,it
Da mercoledì 18/9 si svolgerà in città il Film Festival: Religion Today un evento internazionale, dedicato alla riflessione su temi di fede, spiritualità e dialogo interreligioso.
Offerte per il sostentamento del clero
Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, leofferte per i sacerdotidiverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle226 diocesi; necessario a garantire ai circa 32.000 sacerdoti una remunerazione intorno ai mille euro mensili per 12 mesi; tra questi figurano anche300preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi in via di sviluppo e2.552ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2023 si è attestato appena sotto gli8,4 milioni di eurolinea con il 2022.
Nel sitowww.unitineldono.itè possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati sulle numerose storie di sacerdoti e comunità .
AVVISI
Martedì 10/9: Incontro del Consiglio Pastorale parrocchiale alle 20.30 in Oratorio del Duomo.
Giovedì 12/9: alle ore 20.30 in Cattedrale: Veglia per la pace presieduta dall’Arcivescovo Lauro. Tutti sono invitati.
PREGHIERA
«Apriti!». Così, Gesù, tu dici al sordomuto che ti hanno condotto subito gli si aprono gli orecchi la lingua gli si scioglie.
Dillo anche a me questo «Apriti!», Signore, perché è da tempo che vivo chiuso in me stesso, ripiegato sulle mie sensazioni e sui miei interessi, tagliato fuori dalla comunicazione con quelli che mi stanno attorno, incapace di intendere le loro richieste di aiuto, incapace di offrire una parola di consolazione, una parola di amicizia, una parola di pace.
Dillo anche a me questo «Apriti!», Signore, perché è da tempo che non ascolto più il tuo Vangelo, che non presto attenzione ai tuoi consigli, che non attingo luce dalla tua Parola.
E’ da troppo tempo che prendo come unica bussola della mia esistenza quello che mi piace, quello che posso guadagnarci, quello che mi permette di raggiungere ì miei traguardi.
Signore, liberami dalla sordità, strappami a questo terribile mutismo.
(Roberto Laurita)
DAL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO
Spera e agisci con il creato
…Tutto il cosmo ed ogni creatura gemono e anelano “impazientemente”, perché possa essere superata la condizione presente e ristabilita quella originaria: infatti la liberazione dell’uomo comporta anche quella di tutte le altre creature che, solidali con la condizione umana, sono state poste sotto il giogo della schiavitù. Come l’umanità, il creato – senza sua colpa – è schiavo, e si ritrova incapace di fare ciò per cui è progettato, cioè di avere un significato e uno scopo duraturi; è soggetto alla dissoluzione e alla morte, aggravate dagli abusi umani sulla natura. Ma, in senso contrario, la salvezza dell’uomo in Cristo è sicura speranza anche per il creato: infatti «anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). Sicché, nella redenzione di Cristo è possibile contemplare in speranza il legame di solidarietà tra gli esseri uomini e tutte le altre creature (…) Nell’attesa speranzosa e perseverante del ritorno glorioso di Gesù, lo Spirito Santo tiene vigile la comunità credente e la istruisce continuamente, la chiama a conversione negli stili di vita, per resistere al degrado umano dell’ambiente e manifestare quella critica sociale che è anzitutto testimonianza della possibilità di cambiare. Questa conversione consiste nel passare dall’arroganza di chi vuole dominare sugli altri e sulla natura – ridotta a oggetto da manipolare –, all’umiltà di chi si prende cura degli altri e del creato (. ..). Sperare e agire con il creato significa anzitutto unire le forze e, camminando insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, contribuire a «ripensare alla questione del potere umano, al suo significato e ai suoi limiti (…) L’obbedienza allo Spirito d’amore cambia radicalmente l’atteggiamento dell’uomo: da “predatore” a “coltivatore” del giardino.