Le letture della Domenica

Parrocchie Duomo – Santa Maria Maggiore

letture della messa  – versione stampabile

28 aprile 2024

V Domenica di Pasqua

Noi siamo i tralci di un’unica vite: Cristo Gesù. Nell’obbedienza alla sua Parola noi diveniamo un germoglio del Regno nel tessuto della storia. Diveniamo la forma concreta con la quale Dio stesso raggiunge gli uomini e le donne del nostro tempo. Sentiamoci veramente famiglia di Dio, convocati dal Signore attorno alla sua mensa per ricevere la sua Parola e il suo Pane. E portare frutti di bene.

PERDONARE

Signore, tu sei la vite che ci lega al Padre, abbi pietà di noi. Signore pietà

Cristo, tu sei linfa che dona salvezza, abbi pietà di noi. Cristo pietà

Signore, tu sei la vita che rinnova il mondo, abbi pietà di noi. Signore pietà

COLLETTA

O Padre, , che ci hai inseriti in Cristo
come tralci nella vite vera, confermaci nel tuo Spirito, perché, amandoci gli uni gli altri, diventiamo primizie di un’umanità nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo,

ASCOLTARE

1ª lettura – At 9,36-31

Bàrnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore.

La prima lettura narra il primo manifestarsi della tensione nella Chiesa di Gerusalemme. Ma lo Spirito del Signore fa trovare le vie della pace, anche se, per questo, Paolo deve per un certo tempo tornare al paese nativo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Saulo, venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi ai discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo.

Allora Bàrnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come, durante il viaggio, aveva visto il Signore che gli aveva parlato e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli poté stare con loro e andava e veniva in Gerusalemme, predicando apertamente nel nome del Signore. Parlava e discuteva con quelli di lingua greca; ma questi tentavano di ucciderlo. Quando vennero a saperlo, i fratelli lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.

La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.

Parola di Dio.

Dal Salmo 21 (22)

Il salmo è una delle espressioni del dolore più sofferto che la Scrittura contenga. Ma si chiude con una grande visione universalistica dei popoli che ritornano a Dio. Possiamo metterlo in bocca a Gesù per cantare la sua vita glorificata, frutto della sua passione e morte.

A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli. I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano; il vostro cuore viva per sempre!

Ricorderanno e torneranno al Signore

tutti i confini della terra; davanti a te si prostreranno tutte le famiglie dei popoli.

A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere.

Ma io vivrò per lui, lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunceranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l’opera del Signore!».

2ª lettura – 1 Gv 3,18-24

Questo è il suo comandamento: che crediamo e amiamo.

Giovanni continua ad istruirci sulla dimensione dell’amore. L’amore ai fratelli è la misura del nostro amore verso Dio. La dimensione orizzontale della vita cristiana diventa il criterio della sua dimensione verticale verso Dio.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.

In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.

Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.

Parola di Dio.

Canto al Vangelo – Gv 15,4a.5b

Alleluia, alleluia

Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto.

Vangelo – Gv 15,1-8

Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.

Gesù parla della nostra partecipazione alla vita stessa di Dio meritata con la sua Pasqua. Lo fa usando l’immagine della vite. Egli è la vite vera, noi siamo i tralci. Condizione vitale per noi è il rimanere in lui per mezzo della grazia.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». Parola del Signore.

PREGHIERA DEI FEDELI

Fratelli e sorelle carissimi, Gesù ci ha detto: «Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto». Chiediamogli di restare in Lui, per diventare suoi discepoli e portare frutto. Preghiamo insieme dicendo: Resta con noi, Signore.

Per la Chiesa: perché fedele all’insegnamento del Risorto possa ritrovare linfa nuova per portare nel mondo frutti di speranza e carità. Preghiamo.

Per i capi di stato e di governo: perché si impegnino a promuovere i valori della libertà, della giustizia sociale e della pace. Preghiamo.

Per i giovani: perché scoprano che nello stare attaccati a Gesù, come i tralci alla vite, possono trovare felicità e vita piena. Preghiamo.

Per quanti si sentono soli, trascurati, scartati dalla società: perché possano coltivare la speranza che Gesù è con loro e mai li abbandona. Preghiamo.

Per le nostre comunità: perché innestate nella vita di Cristo Risorto e alimentate dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia, portino frutti di fraternità e di condivisione. Preghiamo.

Resta con noi, Signore, perché rimaniamo uniti a te, come tralci alla vite, e, pieni di Spirito Santo, ci rendiamo testimoni di speranza tra i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

DOPO LA COMUNIONE

Assisti con bontà il tuo popolo, o Signore, e poiché lo hai colmato della grazia di questi santi misteri, donagli di passare dalla nativa fragilità umana alla vita nuova nel Cristo risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

AVVISI

Martedì 30/4: alle ore 18 presso l’Oratorio del Duomo: terzo incontro del percorso Sulla Tua Parola: meditazione biblica per gli adulti sui vangeli delle domeniche del tempo di Pasqua.

E’ programmata per sabato 8 giugno una gita parrocchiale aperta a tutti, al Museo etnografico di Teodone e al lago di Dobbiaco. Per informazioni ed iscrizioni trovate il volantino in bacheca o sul sito della parrocchia.

PREGHIERA

Ognuno di noi Gesù, desidera che la sua vita sia feconda e porti un frutto buono e abbondante.
Ognuno di noi vorrebbe sfuggire ad una sterilità che mortifica e rende inutile la sua esistenza.
Ognuno di noi si attende di poter esprimere il meglio di se stesso, quanto di più prezioso e nobile si porta dentro.
Eppure tutto questo non è possibile se non rimaniamo uniti a te, se ci lasciamo afferrare dall’illusione di poter fare da soli, contando unicamente sulle nostre forze.
Liberami, dunque , Signore, dall’orgoglio che non mi permette di riconoscere le mie debolezze. Liberami dalla presunzione di non aver bisogno di te e degli altri, della tua grazia e del loro aiuto.
Donami la gioia di accogliere con rinnovata riconoscenza la linfa vitale che tu immetti nel circuito della mia vita.
Donami la perseveranza che mi induce a rimanere accanto a te anche quando arriva il tempo doloroso della potatura e non solo la festa del raccolto