Campane in dialogo – Bollettino parrocchiale

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Nel numero di marzo del bollettino parrocchiale Campane in Dialogo:

  1. Dal Concilio tridentino a Chiara tridentina
    Una rievocazione teatrale per scoprire la vocazione di Trento come città dell’incontro
  2. Gerusalemme, città della pace, segno di contraddizione
    All’oratorio l’appassionato intervento del Custode di Terra Santa, il trentino padre Francesco Patton
  3. Effetto coronavirus sui pellegrinaggi in Terra Santa
    Quaresima in quarantena per il Custode padre Patton
  4. Ci ha lasciati Monsignor Zadra
  5. Campeggio e Pellegrinaggio – Appuntamenti estivi

 

Dal Concilio tridentino a Chiara tridentina

Una rievocazione teatrale per scoprire la vocazione di Trento come città dell’incontro

“Così si sale alle stelle – Dal Concilio tridentino a Chiara tridentina” è l’originale rievocazione teatrale, con testi ispirati ai Decreti del Concilio di Trento e a riferimenti storici, che si è tenuta nel pomeriggio di sabato 8 febbraio nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Gli attori Giacomo Anderle, Alessio Kogoj e Marta Lorenzato hanno condotto il pubblico alla scoperta non solo di ciò che il Concilio è stato, ma anche della vocazione di Trento come città dell’incontro e di che cosa ciò significhi oggi. 

Il primo ha infatti interpretato un sagrestano dell’epoca del Concilio, raccontandone – dal punto di vista di uno spettatore di quanto è accaduto – i punti salienti; e annunciando l’arrivo del Cardinal Morone (interpretato da Kogoj), che avrebbe letto alcuni dei documenti determinanti del Concilio stesso. Un’occasione per riscoprire un evento determinante per la storia della Chiesa di cui tutti conosciamo il nome, ma forse poco i contenuti, limitandoci a ricordarlo solo come ciò che ha segnato la divisione con il mondo della Riforma protestante.

Ma la parte che più ha interpellato gli spettatori è stata senz’altro quella in cui è intervenuta l’attrice Marta Lorenzato, che ha interpretato una sagrestana del giorno d’oggi; e ha creato un collegamento fra il Concilio e la vocazione di Trento, città dell’incontro; e tra questa vocazione e il carisma dell’unità di Chiara Lubich, che appunto a Trento è nato.

A rendere ancora più suggestiva la rievocazione sono stati i brani musicali ispirati all’atmosfera culturale del sedicesimo secolo eseguiti dal Gruppo Vocale Laurence Feininger (Roberto Gianotti, Marco Gozzi e Salvatore de Salvo) e da Stefano Rattini all’organo, con un momento dedicato all’esecuzione per organo di Trivium, composizione novecentesca del musicista estone Arvo Pärt. La rievocazione (alcuni momenti nelle foto di Domenico Salmaso.) è stata curata dal regista Fernando Muraca con la collaborazione di Beatrice Ballarini e Simonetta Bungaro, con testi ispirati a decreti del Concilio e a riferimenti storici.

Presenti alla rievocazione erano gli oltre cento vescovi e cardinali che da tutto il mondo hanno raggiunto Trento per partecipare al convegno dei vescovi amici del Movimento dei Focolari; segnando il primo incontro di un così gran numero di alti prelati dai tempi del Concilio. Un’adesione significativa che conferma le parole pronunciate, proprio a Trento, da Giovanni Paolo II: “Dal Concilio di Trento a Chiara tridentina”.

(Testo a cura dell’ufficio stampa del Centenario di Chiara Lubich a Trento)

 

 

Gerusalemme, città della pace, segno di contraddizione

All’oratorio l’appassionato intervento del Custode di Terra Santa, il trentino padre Francesco Patton

Gerusalemme, la città delle tre grandi religioni del Libro – Cristianesimo, Ebraismo, Islam – terra di frontiera e luogo di conflitti. Città divisa e contesa. Eppure, non manca chi lavora perché da segno di contraddizione Gerusalemme possa diventare segno di condivisione. Opera in questa direzione la Custodia di Terra Santa, la provincia religiosa dell’Ordine francescano la cui giurisdizione ricade sui territori di Israele, Palestina, Giordania, Libano, Egitto, Cipro e Rodi – senza contare le numerose case in varie parti del mondo – e che da più di 800 anni si occupa di custodire i luoghi sacri della cristianità, di accogliere i pellegrini, di svolgere una preziosa opera pastorale, sociale, di studio e ricerca.

Di tutto questo ha parlato con passione il Custode di Terra Santa, il trentino padre Francesco Patton, nell’oratorio del Duomo lunedì 10 febbraio, in un affollatissimo incontro promosso dall’Area Testimonianza e Impegno sociale della diocesi e moderato da Augusto Goio, redattore di Vita Trentina. Un’opportunità per gettare uno sguardo non mediato su una terra oggi al centro dei conflitti che agitano le sponde mediorientale e africana del Mediterraneo, dalla Siria alla Libia, frontiere di approdi e di respingimenti, come al confine tra Turchia e Grecia, che rivelano la debolezza politica dell’Europa e le trame dei giochi delle grandi potenze, in quella che papa Francesco chiama la “terza guerra mondiale a pezzetti”.

La Terra Santa stessa ne è vittima e il muro tra Israele e territori palestinesi ne è il segno più evidente. Né sembra destinato a cambiare le cose il piano di pace del presidente Donald Trump. “Qualsiasi proposta di pace deve basarsi su pari diritti e pari dignità tra i due popoli, israeliano e palestinese. Il piano di Trump è unilaterale, sostiene solo le richieste di una parte, quella di Israele”, ha osservato padre Patton richiamando le valutazioni degli ordinari cattolici di Terra Santa.

La convivenza, suggerisce invece il Custode, si nutre della relazione. La presenza cristiana in Medio Oriente si va riducendo ed è minoritaria sia per i conflitti sia per le persecuzioni di cui sono vittima i cristiani (“Ma anche in Europa non state messi benissimo, con l’avanzare di una secolarizzazione che estromette la dimensione del trascendente: colgo una bassa temperatura spirituale”, ha detto Patton). Ma, pur ridotta numericamente – in Israele i cristiani sono il 2% della popolazione – assume tanto più valore perché persegue ostinatamente la strada del dialogo e della convivenza. E la Custodia di Terrasanta fa la sua parte, con le sue parrocchie, con l’azione pastorale, con le scuole (“Una quindicina, aperte a tutti, come la nostra scuola di musica con professori ebrei e studenti cristiani e musulmani: strumento formidabile di convivenza”). In quella che padre Patton ha definito “la laicità un po’ confusionaria di Gerusalemme”, la presenza cristiana favorisce relazioni fraterne in una convivenza che si fonda “sul dialogo tra le persone, più che tra le religioni”.

 

 

Effetto coronavirus sui pellegrinaggi in Terra Santa

Quaresima in quarantena per il Custode padre Patton

Effetto coronavirus anche sulla Terra Santa e sui pellegrinaggi. Chiusa la Basilica della Natività, chiuse tutte le chiese e le moschee per 14 giorni nel governatorato di Betlemme e Gerico,  in seguito alla scoperta di 7 casi sospetti di coronavirus in un albergo nella zona di Betlemme.

Bloccati i voli provenienti da Francia, Germania, Spagna, Austria e Svizzera diretti in Israele. “I pellegrini ci sono ancora, ma non nei numeri degli anni scorsi – ha detto all’agenzia Sir il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, costretto alla quarantena nel convento di san Salvatore  a Gerusalemme –. La flessione riguarderà molto probabilmente gli arrivi dei prossimi mesi e andrà a colpire la già debole economia palestinese e delle nostre comunità cristiane che vivono dell’indotto del turismo e dei pellegrinaggi”. Ne aveva parlato anche all’oratorio del Duomo, prima di partecipare al convegno promosso a Bari dalla Cei su “Mediterraneo, frontiera di pace”, da dove era ripartito per Gerusalemme. Il pellegrinaggio, e in particolare il pellegrinaggio in Terra Santa, è una tra le più significative esperienze per il cristiano, aveva detto: un’occasione “di conversione e anche di penitenza”, che richiede però una seria preparazione e un accompagnamento adeguato: “Il pellegrinaggio comincia ben prima di arrivare in aeroporto”, il suo richiamo. Solo così si può riscoprire “la spiritualità che oltrepassa il dato turistico e di folclore” e “andare col cuore ai luoghi dove è vissuto Gesù”. E a proposito di luoghi, padre Patton ne ha indicati tre, “carissimi” ed “estremamente significativi”, che lui stesso ha visitato e che raccomanda caldamente a chi si reca in pellegrinaggio in Terra Santa: l’edicola del Santo Sepolcro;. Tabga, sulla riva del lago di Tiberiade, luogo della moltiplicazione dei pani e del terzo incontro di Gesù con i discepoli dopo la Resurrezione; il Monte Nebo, in Giordania, da dove Mosè vide la Terra promessa, senza potervi entrare: “Un luogo a me carissimo, di una bellezza spoglia, ma straordinaria, che fa riflettere sul mistero della morte come il vero entrare nella Terra promessa”.

 

 

Ci ha lasciati Monsignor Zadra

Cari amici parrocchiani, con molto dispiacere abbiamo appreso che il 21 gennaio 2020 l’anima buona di monsignor Giuseppe Zadra è ritornata alla Casa del Padre.

È stata una gravissima perdita per la Chiesa tridentina tutta ma in particolare per le nostre parrocchie e per chi lo seguiva per la Santa Messa prefestiva in San Francesco Saverio: Monsignor Zadra è sempre stato un grandissimo pastore che con dedizione e umiltà si è dedicato al servizio del Vangelo con particolare attenzione alla singola persona, perché riteneva che ciò fosse per lui parte essenziale del suo essere sacerdote. 

Ordinato sacerdote il 22 marzo 1958 gli era stata affidata la guida spirituale del seminario; dal 1968 al 1975 è stato coadiutore in Santa Maria e finalmente dal 1975 al 1995 aveva potuto esplicare quanto gli era di più caro: parroco prima a Civezzano e poi a Pergine. Sono questi gli anni in cui si sente sacerdote e pastore esternando tutto il suo grande amore per Dio e per il prossimo. La sua particolare vicinanza alle pecorelle smarrite lo caratterizzava e ne faceva il fine primo della sua missione. 

Chiamato poi dall’arcivescovo, ne fu vicario generale dal 1995 al 2007 per potersi in seguito dedicare ancora all’attività pastorale in San Francesco Saverio e nella nostra parrocchia.

Per lui questa era la parte fondamentale della sua missione; più volte mi disse che il celebrare la Santa Messa con i fedeli era per lui la vera medicina per i non pochi guai fisici che lo affliggevano e faceva ogni sforzo per poter essere presente. 

Con lui, cari amici, scompare un’altra splendida figura di pastore, misericordioso e fedele a Dio e amico di tutti ai quali dispensava amore a profusione. 

Grazie don Giuseppe!

scritto da Paolo Dalrì

 

 

Campeggio e Pellegrinaggio – Appuntamenti estivi

Viaggio-pellegrinaggio attraverso il Piemonte

La parrocchia propone un pellegrinaggio nel periodo che va dal 2 al 9 settembre in Piemonte passando per questi luoghi: Lago Maggiore, Santuario di Oropa, Monastero di Bose, Torino (Sindone – Museo Egizio – Parco del Valentino – Arsenale della Pace – Venaria e Stupinigi e altre tappe), Sacra di San Michele, Forte di Fenestrelle, Monferrato e Langhe.

Per maggiori informazioni sul programma e sul costo di partecipazione, è possibile rivolgersi in Canonica del Duomo dopo il 15 maggio (tel. 0461 / 980132 – al mattino).

 

Campeggio parrocchiale

Dopo il successo delle passate edizioni torna anche quest’anno, da domenica 26 luglio a sabato 1 agosto, il mitico CAMPEGGIO A GARNIGA.

Se frequenti dalla terza elementare alla terza media non perdere l’occasione di partecipare! Sarà una bellissima esperienza di amicizia, condivisione, gioco, riflessione e preghiera insieme!

Iscrizioni entro il 31 maggio. Info: canonica del Duomo, email: duomotn@gmail.com; tel.0461 980132.