Preghiamo

Preghiera a Maria
Preghiera a Maria
La preghiera di affidamento a Maria
Preghiera alla Madonna di Pinè
Preghiera nei giorni dell’emergenza
Riflessione del vescovo di Milano
Preghiera nel tempo della fragilità


 

Preghiera a Maria

 

O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova.

Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

 

Papa Francesco

 

 

Preghiera a Maria

 

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».

Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione.

O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.

Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.

Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute.

Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti.

Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.

Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà.

Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.

Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare.

O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale.

Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

 

Papa Francesco

 

La preghiera di affidamento a Maria, la madre che sta presso la croce

 

«Donna, ecco tuo figlio! Figlio, ecco tua madre!».
Maria, Donna che stai presso la Croce,
queste parole del tuo Gesù morente
sono per te un mandato al quale non potrai mai più sottrarti,
mentre per noi risuonano quale divina autorizzazione
a ricorrere a te con incondizionata fiducia.

Quale Madre di Cristo,
hai appreso i suoi atteggiamenti di condivisione e d’accoglienza,
e nel giorno del Golgotha,
lo Spirito che egli effuse in abbondanza dal suo costato
li ha fecondati e consacrati, perché la tua materna sollecitudine
giungesse fino ai confini della terra,
fino all’ultimo giorno della storia.

Da allora, noi e tutte le donne e gli uomini nostri fratelli,
siamo fiduciosi e sicuri di poterci affidare a te
per trovare rifugio nelle angosce, aiuto e sostegno nelle prove,
luce e coraggio nelle ore dell’oscurità.

Maria, quante volte sono ricorsi a te
nelle loro amarezze individuali o collettive
coloro che, in questa nostra terra,
ci hanno preceduto nell’esperienza della fede.
La tua immagine, di Madre intimamente lacerata da una spada,
lo attesta in tutte le valli del Trentino:
nelle chiese, ai crocicchi delle strade, sui monti.

Sì, anche noi pertanto ci affidiamo a te
in questo drammatico evento che sconvolge il mondo:
noi pure ci ritenevamo più forti d’ogni avversità
e capaci di far fronte con i nostri soli mezzi
a qualsiasi minacciosa evenienza,
ed ecco che ora, sconfitti nelle nostre presunzioni,
in umiltà e fiducia – e a nome di tutta la popolazione della nostra terra –
ricorriamo a te, o Madre che stai presso la Croce!

Maria, Donna che stai presso la Croce,
per quella missione materna che ti fu affidata dal tuo Figlio crocifisso
noi ci affidiamo a te, sapendo di non restare delusi.

Amareggiati per l’estrema solitudine
con cui la morte ha strappato molti fratelli e sorelle ai nostri affetti,
e ancor più per non averli potuti accompagnare nell’ultimo viaggio,
noi li affidiamo a te, o Madre,
che al tramonto di quella drammatica Parascève,
– scomparse le folle osannanti e i crocifissori che gridavano “vittoria” –
ti ritrovasti sola, con pochi intimi,
ad accompagnare il tuo Figlio alla tomba
in una sepoltura frettolosa, forzatamente priva di dignità.
Accoglili i nostri morti di questi giorni:
fai loro gli onori di casa là dove rivivranno per sempre
e asciuga – tu, Consolatrice degli afflitti –
le lacrime di coloro che li piangono.

O Madre, tu conosci quanti tra noi
sono gravemente colpiti dal morbo maligno
che insidia alle radici la vita:
te li affidiamo perché non venga meno in loro
la speranza di esserne liberati;
non cedano allo scoraggiamento,
non si lascino dominare dall’angoscia, dalla paura.
Resta loro accanto con tenerezza materna:
tu puoi farlo, Maria!

Ti affidiamo i responsabili della nostra convivenza civile,
duramente provati nei loro compiti da questa inattesa emergenza,
e con loro quanti ricercano instancabili
i mezzi adeguati a bloccare il morbo micidiale
che s’infiltra di soppiatto non solo tra noi,
ma in tutte le nazioni.

Èducaci alla solidarietà, o Madre di tutti gli uomini:
facci comprendere che questa è la via della salvezza.
Difendici dalla diabolica tentazione
di abbandonarci ad egoismi collettivi,
dalla presunzione di uscirne chiudendoci in noi stessi,
dall’illusione che solo nell’erigere muri
e nel rispolverare confini e frontiere
potremo garantirci vita e futuro.
Da questo virus, ben più nefasto d’ogni altro,
liberaci e difendici, o Maria.

Ti affidiamo con accalorata e cordiale sollecitudine
il personale sanitario che in questi giorni
segnàti da troppe attese ed urgenze
opera generosamente nei nostri ospedali
e su tutto il territorio:
non venga meno nella disponibilità,
fa’ che nella sua dedizione non abbia a ritrovarsi esso stesso
vittima del contagio.

Ti affidiamo gli anziani, ospiti delle case di riposo:
non permettere, o Madre, che questa stagione della loro vita
scorra nell’angoscia e nella solitudine forzata.

E infine, o Donna che stai presso la Croce,
ti affidiamo noi stessi:
la popolazione delle nostre valli, città e paesi;
tutti, credenti e non credenti senza differenze,
ci sentiamo esposti a una potenza avversa
di cui non sappiamo percepire la prossimità
e tantomeno tenere a bada.
Sii tu la nostra difesa, o Maria:
tu che hai schiacciato la testa all’antico serpente
e hai pagato per quella vittoria un prezzo di lacerante fedeltà,
stando accanto alla Croce del tuo Figlio.
Per questo noi confidiamo in te e a te ci affidiamo,
o Donna che hai sconfitto il Maligno!

Maria, Madre che stai presso la croce,
noi speriamo con sicura fiducia che accoglierai il nostro affidamento
e presterai ascolto alla nostra accorata preghiera.

E pertanto ancora un favore osiamo sollecitare da te:
quando la tempesta si sarà calmata
e il morbo che insidia le nostre vite avrà esaurito,
o quantomeno ridotto la sua potenza,
ottienici di valutare con sapienza di fede
il drammatico evento che abbiamo sperimentato;
rendici capaci di comprenderlo quale “segno dei tempi”
e di coglierne le provocazioni – individuali, familiari, collettive –
ad attuare scelte concrete di conversione coraggiosa
e coerenti cambiamenti di mentalità e di condotta.

Nulla sarà più come prima: fa’ che sia vero, o Madre.
Fa’ che noi, Chiesa di cui tu sei la bella immagine,
ci assumiamo per primi la responsabilità di questo discernimento:
trascurarlo, o continuare in tutto e per tutto
come se nulla fosse accaduto,
sarebbe comportamento di patente ingiustizia
nei confronti di coloro i quali,
colpiti da questo morbo e affatto più colpevoli di noi tutti,
ci hanno lasciato nelle tristi circostanze e modalità che conosciamo,
e ancor più verso quanti, tanto solleciti per i contagiati
da dimenticare se stessi,
hanno pagato con la vita la loro generosa dedizione.

Solo nella coerenza di questo discernimento,
attuato a tutti i livelli ecclesiali e sociali,
potremo affermare di aver sperimentato la Pasqua in pienezza:
non solo l’amaro Venerdì del Calvario
e il grande Sabato dell’attesa,
ma anche l’ardua esultanza della Risurrezione.

Allora, quale Chiesa che vive e annuncia il Vangelo in Trentino,
da tutte le Comunità e dalle Valli
ci daremo appuntamento là dove tu hai posto la tua dimora di grazie:
ti canteremo la nostra gratitudine e con te,
o Madre addolorata presso la Croce
ma esultante di letizia pasquale nella Risurrezione,
loderemo Dio, Dominatore delle tempeste e Signore della vita,
Fonte di misericordia e Padre d’inesauribile tenerezza.
Amen.

 

 

 

Preghiera alla Madonna di Pinè in questi giorni di emergenza

 

O Maria, madre di Dio e madre nostra,
ci rivolgiamo con fiducia a te,
che nel corso delle tua vita su questa terra
hai sperimentato situazioni d’emergenza
e hai vissuto giorni di preoccupazione.
La tua Fede è stata messa a dura prova,
ma non hai mai smesso di fidarti di Dio:
è per questo che il tuo Figlio Gesù,
nell’ora suprema del Calvario,
ti ha dato quale Madre a noi e a tutti gli uomini.
Vergine benedetta, Donna forte e generosa, ottienici dal Signore
vigore di Fede, coraggio di Speranza, fervore di Carità,
perché soltanto così equipaggiati
potremo affrontare ogni situazione di prova.
Sono giorni carichi di preoccupazione quelli che viviamo.
Un morbo maligno si va infiltrando in molte nazioni,
svelando le nostre innate fragilità
e denunciando le nostre illusorie presunzioni.
Maria, Donna umile e povera, fa’ che in questo frangente
possiamo ritrovare le reali dimensioni di noi stessi.
Mettici la tua mano materna, affinchè non siamo sopraffatti dal Male;
consola e guarisci quanti ne sono colpiti,
sostieni e illumina coloro che cercano di sconfiggerlo.
Sono giorni carichi di preoccupazione
anche per moltitudini di nostri fratelli che fuggono da guerre e violenze;
per quel dovere di solidarietà che ci rende umani e cristiani
vogliamo pregarti anche per loro:
in particolare per i bambini, le donne, gli anziani
che si trovano in situazioni ancor più problematiche e disperate.
Madre di misericordia, Madonna di Pinè,
più volte in passato sei stata invocata in situazioni angoscianti
e sempre hai risposto
dissolvendo ogni preoccupazione e riportando serenità.
Ti preghiamo, Madre benedetta, intercedi ancora per noi presso il Signore.
Siamo certi che Egli ti ascolterà, e noi allora
– riconoscenti per la tua materna protezione –
con te magnificheremo il suo nome e gli diremo la nostra gratitudine.
Amen

Salve, Regina, madre di misericordia…

 

 

Preghiera nei giorni dell’emergenza

 

Gesù Cristo, tu sei passato nei villaggi “curando ogni piaga e malattia”. Sulla tua parola i malati erano sanati. Vieni ora in nostro soccorso, nel mezzo del contagio causato dal Coronavirus, così che possiamo fare esperienza del tuo amore che sana. 

Guarisci coloro che sono malati a causa del virus. Fa recuperare loro forza e salute grazie alla qualità delle cure mediche. 

Guariscici dalle nostre paure, che impediscono alle nazioni di lavorare insieme e ai vicini di aiutarsi vicendevolmente. 

Guariscici dal nostro orgoglio, che ci fa pensare di essere invulnerabili davanti a una malattia che non conosce frontiere. 

Gesù Cristo, guaritore di tutti, mettiti dalla nostra parte in questo tempo di incertezza e preoccupazione. 

Sii con quelli che sono morti a causa del virus. Possano riposare con te nella tua pace eterna. 

Sii con le famiglie di coloro che sono malati o morti. Mentre vivono ore di preoccupazione e lutto difendili dalla malattia e dalla disperazione. Possano conoscere la tua pace. 

Sii con i dottori, gli infermieri e le infermiere, con i ricercatori e il personale medico che cercano di guarire e aiutare coloro che sono affetti dal virus, esponendosi al rischio facendo ciò. Possano conoscere la tua protezione e pace. 

Sii con i responsabili di tutte le nazioni. Da’ loro la lungimiranza di agire con carità e vero interesse per il benessere della gente che sono chiamati a servire. Dà loro la sapienza di investire in soluzioni a lungo termine, che possano aiutare a far fronte all’epidemia o a prevenirne una futura. Possano conoscere la tua pace mentre lavorano insieme per raggiungerla sulla terra. 

Gesù Cristo, che siamo a casa o all’estero, circondati da molti che soffrono di questa malattia o solo da alcuni, stai con noi mentre resistiamo e facciamo lutto, persistiamo e ci prepariamo. 

Al posto del nostro timore e ansia donaci la tua pace. 

Amen. 

(dalla rivista America dei gesuiti statunitensi)

 

 

Riflessione del vescovo di Milano

 

Invoco la benedizione di Dio su questa nostra terra e su tutte le terre del pianeta.
In questo momento l’apprensione per sé e per i propri cari, forse persino il panico, si diffondono e
contagiano il nostro vivere con maggior rapidità e con più gravi danni del contagio del virus.

Invoco la benedizione di Dio per tutti:
la benedizione di Dio non è una assicurazione sulla vita, non è una parola magica che mette al riparo dai problemi e dai pericoli.
La benedizione di Dio è una dichiarazione di alleanza: Dio è alleato del bene, è alleato di chi fa il bene.
Invoco la benedizione di Dio sugli uomini di scienza e sui ricercatori.
La gente comune non sa molto di quello che succede, dei pericoli e dei rimedi di fronte al contagio.
Il Signore è alleato degli uomini di scienza che cercano il rimedio per sconfiggere il virus e il contagio.
In momenti come questi si deve confermare un giusto apprezzamento per i ricercatori e per gli uomini e le donne che si dedicano alla ricerca dei rimedi e alla cura dei malati.
Si può essere indotti a decretare il fallimento della scienza e a suggerire il ricorso ad arti magiche e a fantasiosi talismani. La scienza non ha fallito: è limitata.
Siano benedetti coloro che continuano a cercare con il desiderio di trovare rimedi, piuttosto che di ricavarne profitti. Certo si può anche imparare la lezione che sarebbe più saggio dedicarsi alla cura dei poveri e delle condizioni di vita dei poveri, piuttosto che a curare solo le malattie dei ricchi e di coloro che possono pagare.
Che siano benedetti gli scienziati, i ricercatori e coloro che si dedicano alla cura dei malati e alla prevenzione delle malattie.

Invoco la benedizione di Dio per tutti coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni.
La benedizione di Dio ispiri la prudenza senza allarmismi, il senso del limite senza rassegnazione. Il
consiglio dei sanitari e delle persone di buon senso suggerirà provvedimenti saggi.
Ogni indicazione che sarà data per la prevenzione e per comportamenti prudenti sarà accolta con rigore dalle istituzioni ecclesiastiche.

Invoco la benedizione di Dio su coloro che sono malati o isolati.
Vi benedico in nome di Dio perché Dio è alleato del desiderio del bene, della salute, della vita buona di tutti. Chi è costretto a sospendere le attività ordinarie troverà occasione per giorni meno frenetici: potrà vivere il tempo a disposizione anche per pregare, pensare. cercare forme di prossimità con i fratelli e le sorelle.

Mi permetto di invocare la benedizione del Signore
e di invitare tutti i credenti a pregare con me:
Benedici, Signore, la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre attività.
Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
l’attenzione a chi è solo, povero, malato.
Benedici, Signore,
e infondi fortezza e saggezza
in tutti coloro che si dedicano al servizio del bene comune
e a tutti noi:
le sconfitte non siamo motivo di umiliazione o di rassegnazione,
le emozioni e le paure non siano motivo di confusione,
per reazioni istintive e spaventate.
La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo momento
a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a vivere la carità
a dimorare nella pace. Amen

Mons.Delpini, arcivescovo di Milano

 

 

Preghiera nel tempo della fragilità

 

O Dio onnipotente ed eterno, ristoro nella fatica, sostegno nella debolezza: da Te tutte le creature ricevono energia, esistenza e vita. Veniamo a Te per invocare la tua misericordia poiché oggi conosciamo ancora la fragilità della condizione umana vivendo l’esperienza di una nuova epidemia virale.

Affidiamo a Te gli ammalati e le loro famiglie: porta guarigione al loro corpo, alla loro mente e al loro spirito.

Aiuta tutti i membri della società a svolgere il proprio compito e a rafforzare lo spirito di solidarietà tra di loro.

Sostieni e conforta i medici e gli operatori sanitari in prima linea e tutti i curanti nel compimento del loro servizio.

Tu che sei fonte di ogni bene, benedici con abbondanza la famiglia umana, allontana da noi ogni male e dona una fede salda a tutti i cristiani.

Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato.

In Te noi confidiamo e a Te innalziamo la nostra supplica perché Tu, o Padre, sei l’autore della vita, e con il tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, in unità con lo Spirito Santo, vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Maria, salute degli infermi, prega per noi!


A cura dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI (Conferenza Episcopale italiana)