Le letture della Domenica

Parrocchie Duomo – Santa Maria Maggiore

letture della messa  – versione stampabile

1 settembre 2024

XXII Domenica del tempo ordinario

Vi è una tentazione comune nel nostro cammino di cristiani: quella del fariseismo. Gesù ci mette in guardia contro questo pericolo, possibile oggi come allora.

Gesù ci insegna che la sua legge non è un impedimento alla nostra libertà, ma è espressione del suo amore per noi.

Essa non fa di noi dei servi, ma ci abilita ad essere figli.

Chiediamo al Signore, in questa celebrazione, di comprendere il nostro vero atteggiamento verso di lui e di imparare dalla sua Parola il modo giusto per celebrarlo Signore della nostra vita.

 

PERDONARE

Chiediamo perdono al Signore, fiduciosi nel suo amore pieno di misericordia.

Signore, che ci inviti a tornare a te, sempre pronto a perdonare, abbi pietà di noi. Signore pietà

Cristo, che nella tua Parola ci indichi il cammino che porta al Padre, abbi pietà di noi. Cristo pietà

Signore, che ci doni la tua legge come segno del tuo amore, abbi pietà di noi. Signore pietà

 

COLLETTA

O Padre, che sei vicino al tuo popolo ogni volta che ti invoca, fa’ che la tua parola seminata in noi purifichi i nostri cuori e giovi alla salvezza del mondo. Per il nostro Signore Gesù Cristo….

 

ASCOLTARE

1ª lettura – Dt 4,1-2.6-8

Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando… osserverete i comandi del Signore.

Per mezzo di Mosè Dio ha consegnato al suo popolo la sua legge, i dieci comandamenti. Suo espresso desiderio è che ad essi non venisse aggiunto né tolto nulla. Essi dovevano essere osservati come espressione del suo amore e della sua volontà sul suo popolo.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per

darvi.  Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.

Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.

Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».   Parola di Dio.

 

Dal Salmo 14 (15)

Questo salmo è un piccolo codice di vita morale che il pio ebreo recitava prima di entrare nel tempio del Signore. In esso sono elencate dieci virtù che devono essere esercitate dal giusto per partecipare alla salvezza.

Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,

pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo

e non lancia insulti al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura

e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo

resterà saldo per sempre.

 

2ª lettura – Gc 1,17-18.21b-22.27

Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.

Inizia oggi la lettera di Giacomo. Essa ci ricorda che nel Signore non vi è variazione né cambiamento, è ci ha offerto la sua Parola come orientamento sicuro della nostra vita. I suoi comandamenti si riassumono tutti nella grande legge della carità.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.

Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.

Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.  Parola di Dio.

 

Canto al Vangelo – Gc 1,18

Alleluia, alleluia.

Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità,

per essere una primizia delle sue creature.

Vangelo – Mc 7,1-8.14-15.21-23

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Gesù si trova a discutere con scribi e farisei sul valore delle tradizioni. Esse sono state aggiunte ai dieci comandamenti. Al tempo di Gesù erano così numerose da soffocare non solo la legge suprema ma anche l’individuo. L’accusa di Gesù è forte e tagliente: si osservano le tradizioni degli uomini trascurando il comandamento di Dio! È un richiamo valido anche per noi oggi.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.

Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore.

 

PREGHIERA DEI FEDELI

Fratelli e sorelle, la legge di Dio è un giogo dolce e un carico leggero. Illuminati da questa certezza ci rivolgiamo a Lui per presentargli con fiducia le nostre preghiere. Diciamo: Donaci un cuore puro, Signore.

Per la santa Chiesa di Dio: il suo annuncio, pur rispettoso delle tradizioni e culture, non mortifichi mai la novità liberante del Vangelo di Cristo. Preghiamo:

Per i nostri governanti: ascoltino il gemito di chi soffre, difendano la verità, la libertà e la giustizia e lavorino per la pace. Preghiamo

Per la nostra comunità, perché nutrita dal Pane e guidata dalla Parola sappia liberarsi da ogni espressione di religiosità falsa, sterile e formale, preghiamo.

Per tutti i cristiani: si sentano custodi del creato, sappiano ringraziare Dio per le meraviglie della sua opera, s’impegnino per la difesa della vita umana e di tutti gli esseri creati. Preghiamo:

Accogli, o Dio, le nostre suppliche e fa’ che la tua Chiesa rimanga sempre in ascolto del tuo Figlio, Cristo Gesù, per non smarrire mai il senso profondo della tua legge. Per lo stesso Cristo nostro Signore….

DOPO LA COMUNIONE

O Signore, che ci hai saziati con il pane del cielo, fa’ che questo nutrimento del tuo amore rafforzi i nostri cuori e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

 

AVVISI

 

Sabato 7/8: Pellegrinaggio alla  Madonna di Pinè per pensionati ed anziani, promosso dalla diocesi in collaborazione con le Acli ed il Coordinamento provinciale dei circoli anziani. Arrivi alle ore 9 alla Comparsa; rosario e S.Messa presieduta al vescovo Lauro alle 10.

Sono aperte le iscrizioni alla Gita Parrocchiale il 28 settembre a Borghetto sul Mincio e a Verona con visita alla casa madre e alla mostra dedicata a Santa Maddalena di Canossa per i 250 anni dalla nascita. Per iscrizioni ed informazioni scrivere a duomotn@gmail.com

 

 

DAL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

Spera e agisci con il creato

…Tutto il cosmo ed ogni creatura gemono e anelano “impazientemente”, perché possa essere superata la condizione presente e ristabilita quella originaria: infatti la liberazione dell’uomo comporta anche quella di tutte le altre creature che, solidali con la condizione umana, sono state poste sotto il giogo della schiavitù. Come l’umanità, il creato – senza sua colpa – è schiavo, e si ritrova incapace di fare ciò per cui è progettato, cioè di avere un significato e uno scopo duraturi; è soggetto alla dissoluzione e alla morte, aggravate dagli abusi umani sulla natura. Ma, in senso contrario, la salvezza dell’uomo in Cristo è sicura speranza anche per il creato: infatti «anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21). Sicché, nella redenzione di Cristo è possibile contemplare in speranza il legame di solidarietà tra gli esseri uomini e tutte le altre creature (…) Nell’attesa speranzosa e perseverante del ritorno glorioso di Gesù, lo Spirito Santo tiene vigile la comunità credente e la istruisce continuamente, la chiama a conversione negli stili di vita, per resistere al degrado umano dell’ambiente e manifestare quella critica sociale che è anzitutto testimonianza della possibilità di cambiare. Questa conversione consiste nel passare dall’arroganza di chi vuole dominare sugli altri e sulla natura – ridotta a oggetto da manipolare –, all’umiltà di chi si prende cura degli altri e del creato (. ..). Sperare e agire con il creato significa anzitutto unire le forze e, camminando insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, contribuire a «ripensare alla questione del potere umano, al suo significato e ai suoi limiti (…)    L’obbedienza allo Spirito d’amore cambia radicalmente l’atteggiamento dell’uomo: da “predatore” a “coltivatore” del giardino.